Marcia su Roma
La Marcia su Roma fu una manifestazione organizzata dal Partito Nazionale Fascista (PNF), guidato da Benito Mussolini, il cui successo ebbe come conseguenza l'ascesa al potere del partito stesso in Italiaed il dissolvimento definitivo dello Stato liberale, già precedentemente in crisi.rivendicando dal sovrano la guida politica del Regno d'Italia e minacciando, in caso contrario, la presa del potere con la violenza. La manifestazione eversiva si concluse con successo quando, il 30 ottobre, il re Vittorio Emanuele III cedette alle pressioni dei fascisti e decise di incaricare Mussolini di formare un nuovo governo. Vengono ricompresi nella medesima locuzione anche altri eventi collegati verificatisi, fra il 27 ed il 30 ottobre, in tutto il territorio nazionale.La Marcia su Roma venne celebrata negli anni successivi come l'epilogo della cosiddetta rivoluzione fascista.
L'esito.Alle 8 di sera Mussolini partì, alla volta di Roma, dove sarebbe giunto alle 11.30 del 30 ottobre; il convoglio patì un incredibile ritardo dovendo rallentare, e in qualche caso proprio fermarsi, in molte stazioni prese d'assalto da fascisti festanti che accorrevano a salutare il loro Duce.La voce secondo cui Mussolini si sia presentato al Re (vi si recò in camicia nera) dicendogli «Maestà vi porto l'Italia di Vittorio Veneto», pare sia un falso storico, tuttavia Mussolini parlò per circa un'ora col Re promettendogli di formare entro sera un nuovo governo con personalità non fasciste e con esponenti di aree politiche "popolari".Alle 18 presentò il governo, comprendente soltanto tre fascisti di orientamento moderato.Le "camicie nere della rivoluzione" erano accampate intorno alla capitale e non attendevano che di entrarvi. Furono autorizzati ad entrarvi solo il giorno 30 e la raggiunsero alla meglio, su mezzi di fortuna. Ma erano più che raddoppiati: dai circa 30.000 della marcia, erano ora più di 70.000 [12] , cui si aggiunsero i simpatizzanti romani che erano già sul posto. Ci furono scontri e incidenti; nel quartiere di San Lorenzo alcuni operai accolsero con colpi d'arma da fuoco la colonna guidata da Giuseppe Bottai e Ulisse Igliori, proveniente da Tivoli, che attraversava l'area in modo pacifico. All'alba del giorno dopo, oltre 500 fascisti guidati da Italo Balbo attaccarono di sorpresa il quartiere e lo devastarono. I morti fra gli abitanti furono tredici (tra questi, i responsabili dell'agguato) [13] , i feriti oltre duecento, alcuni dei quali, scaraventati giù dalle finestre delle abitazioni, riportarono lesioni permanenti. [14] Informato dell'accaduto, Mussolini diede alle forze dell'ordine immediate disposizioni per la repressione di qualsiasi incidente.Il 31 ottobre 1922 le camicie nere sfilarono per più di 6 ore dinanzi al Re, poi Mussolini ordinò che si iniziassero le operazioni di smobilitazione. L'ordine di smobilitazione apparve infatti pubblicato sul quotidiano Il Popolo d'Italia dello stesso giorno.L'Ordine di smobilitazione
Il Partito Nazionale Fascista comunica:
Fascisti di tutta Italia!
Il nostro movimento è stato coronato dalla vittoria. Il Duce ha assunto i poteri politici dello Stato per l'Interno e per gli Esteri. Il nuovo Governo, mentre consacra il nostro trionfo col nome di coloro che ne furono gli artefici per terra e per mare, raccoglie a scopo di pacificazione nazionale, uomini anche di altre parti perché devoti alla causa della Nazione.
Il Fascismo italiano è troppo intelligente per desiderare di stravincere.
Fascisti
Il Quadrumvirato supremo d'azione, rimettendo i suoi poteri alla Direzione del Partito, vi ringrazia per la magnifica prova di coraggio e di disciplina e vi saluta. Voi avete bene meritato dell'avvenire della Patria
Smobilitate con lo stesso ordine perfetto col quale vi siete raccolti per il grande cimento destinato -lo crediamo certamente- ad aprire una nuova epoca nella storia italiana. Tornate alle consuete opere poiché l'Italia ha ora bisogno di lavorare tranquillamente per attingere le sue maggiori fortune. Nulla venga a turbare l'ordine potente della vittoria che abbiamo riportato in queste giornate di superba passione e di sovrana grandezza
Viva l'Italia! Viva il Fascismo".Il Quadrumvirato
28 Ottobre - Marcia su Roma: Nostalgici? Semmai “RimpiantiCI”
La Marcia su Roma fu una manifestazione organizzata dal Partito Nazionale Fascista (PNF),
guidato da Benito Mussolini, il cui successo ebbe come conseguenza l'ascesa al potere del partito stesso in Italia
ed il dissolvimento definitivo dello Stato liberale, già precedentemente in crisi.
rivendicando dal sovrano la guida politica del Regno d'Italia e minacciando, in caso contrario,
la presa del potere con la violenza. La manifestazione eversiva si concluse con successo quando, il 30 ottobre, il re Vittorio Emanuele III cedette alle pressioni dei fascisti e decise di incaricare Mussolini di formare un nuovo governo.
Vengono ricompresi nella medesima locuzione anche altri eventi collegati verificatisi, fra il 27 ed il 30 ottobre,
in tutto il territorio nazionale.
La Marcia su Roma venne celebrata negli anni successivi come l'epilogo della cosiddetta rivoluzione fascista.
La Marcia su Roma venne celebrata negli anni successivi come l'epilogo della cosiddetta rivoluzione fascista.
L'esito.
Alle 8 di sera Mussolini partì, alla volta di Roma, dove sarebbe giunto alle 11.30 del 30 ottobre; il convoglio patì un incredibile ritardo dovendo rallentare, e in qualche caso proprio fermarsi, in molte stazioni prese d'assalto da fascisti festanti che accorrevano a salutare il loro Duce.
Il Partito Nazionale Fascista comunica:
Fascisti di tutta Italia!
Il nostro movimento è stato coronato dalla vittoria. Il Duce ha assunto i poteri politici dello Stato per l'Interno e per gli Esteri. Il nuovo Governo, mentre consacra il nostro trionfo col nome di coloro che ne furono gli artefici per terra e per mare, raccoglie a scopo di pacificazione nazionale, uomini anche di altre parti perché devoti alla causa della Nazione.
Il Fascismo italiano è troppo intelligente per desiderare di stravincere.
Fascisti
Il Quadrumvirato supremo d'azione, rimettendo i suoi poteri alla Direzione del Partito, vi ringrazia per la magnifica prova di coraggio e di disciplina e vi saluta. Voi avete bene meritato dell'avvenire della Patria
Smobilitate con lo stesso ordine perfetto col quale vi siete raccolti per il grande cimento destinato -lo crediamo certamente- ad aprire una nuova epoca nella storia italiana. Tornate alle consuete opere poiché l'Italia ha ora bisogno di lavorare tranquillamente per attingere le sue maggiori fortune. Nulla venga a turbare l'ordine potente della vittoria che abbiamo riportato in queste giornate di superba passione e di sovrana grandezza
Viva l'Italia! Viva il Fascismo".
Fascisti di tutta Italia!
Il nostro movimento è stato coronato dalla vittoria. Il Duce ha assunto i poteri politici dello Stato per l'Interno e per gli Esteri. Il nuovo Governo, mentre consacra il nostro trionfo col nome di coloro che ne furono gli artefici per terra e per mare, raccoglie a scopo di pacificazione nazionale, uomini anche di altre parti perché devoti alla causa della Nazione.
Il Fascismo italiano è troppo intelligente per desiderare di stravincere.
Fascisti
Il Quadrumvirato supremo d'azione, rimettendo i suoi poteri alla Direzione del Partito, vi ringrazia per la magnifica prova di coraggio e di disciplina e vi saluta. Voi avete bene meritato dell'avvenire della Patria
Smobilitate con lo stesso ordine perfetto col quale vi siete raccolti per il grande cimento destinato -lo crediamo certamente- ad aprire una nuova epoca nella storia italiana. Tornate alle consuete opere poiché l'Italia ha ora bisogno di lavorare tranquillamente per attingere le sue maggiori fortune. Nulla venga a turbare l'ordine potente della vittoria che abbiamo riportato in queste giornate di superba passione e di sovrana grandezza
Viva l'Italia! Viva il Fascismo".
Il Quadrumvirato

Il 28 ottobre 1922 una nuova alba si affacciava all’orizzonte del paese Italia: per 23 anni il paese conoscerà riforme sociali, strutturali ed economiche senza pari nella propria storia. Per noi che studiamo quel periodo e ne riprendiamo gli insegnamenti, le riforme, i principi di giustizia ed equità sociale, l’accusa quotidiana mossa dall’ignoranza collettiva dilagante è quella di essere “nostalgici”. Ma quali nostalgici signori miei: violentando la lingua italiana, potremmo definirci semmai “rimpiantici o rimpiantisti”.
Sono quelli infatti gli anni della costruzione, di sana pianta, delmodello italiano di Stato Sociale invidiato da tutti i popoli del mondo e che portò il popolo italiano ad un livello di benessere e giustizia sociale mai esistito prima nella storia. Pensioni di vecchiaia, tutela dei lavoratori come mai in passato, dalll’invenzione della oggi purtroppo famosa “Cassa Integrazione” agli assegni famigliari, dai sussidi di disoccupazione agli aiuti (veri) alle famiglie. E poi i tanti nuovi ospedali e la sanità gratuita per tutti, l’invenzione tutta fascista del “dopolavoro” per favorire le relazioni sociali e dare un significato a quellavita che smetteva di essere dopo secoli una “quotidiana lotta per la sopravvivenza”. Gli italiani, anche quelli delle famiglie meno abbienti, imparavano a conoscere le gite fuori porta, i fine settimana nelle località turistiche grazie agli sconti che il regime praticava loro. Era un’ Italia più giusta in cui giorno dopo giorno apriva un’industria, si faceva una scoperta scientifica, si primeggiava con le altre potenze mondiali senza che nessuno potesse ridere di noi, anzi!
In pochi anni il Fascismo e il suo Duce (che noi vogliamo ricordare oggi, anniversario della Marcia su Roma, come unico artefice e ispiratore di quel modello di Italia), Sua Eccellenza Cavaliere d’Italia Benito Andrea Amilcare Mussolini, divennero ammirati in tutto il mondo fino ad ispirarne mediocri tentativi di replica (regimi chiamati "fascisti" dagli storici.. delle falsità forse). Altri paesi invece, patria del capitalismo sfrenato o del comunismo, guardavano a quella Italia fascista come una minaccia del loro ordine mondiale: minaccia da abbattere con la guerra!
Il consenso in Italia, che oggi bandiscono come falso o pervaso dalla minaccia delle armi (ridicoli!), toccava vette che mai nessun altro governo al mondo, democratico e non, è stato in grado di replicare.
Oggi 28 ottobre 2011 la situazione è mutata tantissimo: viviamo in un paese sull’orlo del collasso, alla mercè quotidiana di speculatori della finanza internazionale, massoni , criminali dai colletti bianchi. Viviamo in un paese in cui la sanità costa molto più rispetto al passato ma garantisce molte meno prestazioni proprio perché siamo diventati un paese di mazzettari. Il lavoro che nobilitava l’uomo fascista oggi affatica quello moderno facendogli preferire “vie alternative” al fine di raggiungere il benessere singolo a discapito di quello della collettività.
Lo Stato sociale italiano costruito dal fascismo da modello è diventato un calderone pieno di costi e sprechi che più nulla garantisce alla popolazione se non miseria ed abbandono. Lo hanno letteralmente distrutto! La via d’uscita da questa situazione non riguarda l’economia ma le persone, la loro qualità e rettitudine morale: elementi che l’attuale classe dirigente (politica, amministrativa, economica) ha ben dimostrato di non possedere assolutamente.
Dovrebbe solo vergognarsi. Riguardo noi? Non nostalgici, chiamateci "Rimpiantici".
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